Il tradimento nella coppia rappresenta una delle esperienze più dolorose e destabilizzanti che due partner possano affrontare. Vissuto come una rottura della fiducia e dell’intimità condivisa, il tradimento può avere profonde ripercussioni emotive e psicologiche. 

Spesso, chi subisce un tradimento si sente tradito non solo dal partner, ma anche da se stesso, mettendo in dubbio la propria capacità di giudizio e il valore della relazione. 

Il tradimento può emergere in molte forme, dall’infedeltà fisica a quella emotiva, e ciascuna ha il potere di compromettere seriamente la stabilità della coppia. 

Comprenderfe le radici del tradimento, le sue dinamiche e le possibili strade per la ricostruzione del rapporto è essenziale per affrontare e superare questa crisi. Questo articolo esplorerà le diverse sfaccettature del tradimento, offrendo una guida per chi cerca di comprendere e, possibilmente, elaborare da questa dolorosa esperienza.

Nel lavoro terapeutico con le coppie, risulta di fondamentale importanza l’ allargamento della prospettiva alle rispettive famiglie d’origine, al tessuto di relazioni, concrete o simboliche in cui è inserito l’ individuo e che influiscono fortemente nel rapporto con il partner, in maniera spesso inconscia, attraverso la proiezione di emozioni attinenti al rapporto con altre figure significative.

Il tradimento, è da sempre uno dei temi più delicati nel lavoro terapeutico con le coppie, perchè rappresenta un investimento di energie e sentimenti all’esterno del sistema emozionale di riferimento dell’individuo, che è appunto la coppia. Si tratta di uno di un evento fortemente traumatico per chi lo subisce, fonte di enorme sofferenza per i membri della coppia.

 Tale comportamento, parallelamente ai cambiamenti del contesto socioculturale, risulta fortemente mutato rispetto al passato, e vede interessati sia l’ uomo che la donna più o meno con la stessa percentuale.

Guardando al tradimento sessuale come sintomatico di un problema all’interno del sistema, è possibile considerarlo parte di una sofferenza più vasta che investe quel sistema, allo stesso modo in cui nell’ ottica psicodinamica, il sintomo è solo la “punta di un iceberg”, come ci ricorda Freud, il modo in cui una sofferenza viene “comunicata”.

Il tradimento in ottica sistemica va quindi letto, non come semplice modo per evadere la routine coniugale, ma come sintomo in relazione a un “chi” e a un “che cosa”, una strategia, seppur disfunzionale, per “rimediare” ad un disequilibrio percepito all’ interno della coppia, un comportamento attorno al quale il sistema si organizza, che ha a che vedere con la sua capacità di autoregolazione.

Si potrebbe affermare quindi, secondo questa prospettiva, che il tradimento è il tentativo del sistema familiare di rimanere coeso, di mantenere un’omeostasi, concretamente, ciò che permette ad una coppia il cui equilibrio vacilli, di rimanere unita.

Significativo a tal proposito, è il dato che solo il 16% dei tradimenti, porta alla rottura della coppia, mentre negli altri casi, la relazione extraconiugale, anche quando perdura nel tempo, rimane parallela a quella matrimoniale, proprio come se fosse un contrappeso che permette alla coppia di non arrivare alla separazione.

Nello stesso tempo il tradimento rappresenta però un campanello d’allarme che indica che all’ interno del sistema qualcosa non funziona, e come tutti i comportamenti “sintomatici” non è ovviamente esente dal generare problemi e sofferenza all’interno sistema familiare.

Non è infrequente ad esempio, che i figli vivano il tradimento di uno dei genitori con grande disagio, sia per l’ identificazione con il partner tradito, sia per il vissuto personale di tradimento che ne ricavano, anche a causa del gioco di alleanze a cui sono sottoposti all’ interno del nucleo familiare.

Adottare un modello “trigenerazionale”, guardando cioè, non solo alla coppia, ma anche alle rispettive famiglie d’origine dei rispettivi partner, consente di ampliare la prospettiva di osservazione e rende possibile comprendere pienamente le dinamiche interattive, compresi quei comportamenti come il tradimento, che assumono un nuovo significato proprio in tale ottica.
La “coppia” viene vista come il fulcro della vita affettiva dell’ adulto, in cui è fondamentale, affinchè permanga un buon equilibrio, lo svincolo emotivo dalle rispettive famiglie d’origine.
L’identificazione degli schemi relazionali con le figure significative nella famiglia allargata, consente al terapeuta di effettuare degli interventi che prendano in considerazione altri sottosistemi.

Una lettura trigenerazionale quindi, può conferire al tradimento un significato che trascende il rapporto coniugale: può ad esempio essere il tentativo di una figlia, di identificarsi con l’ oggetto del desiderio di un padre donnaiolo, per cui intervenendo, non solo sulla coppia coniugale, ma lavorando sulla relazione tra padre e figlia, soprattutto sul piano dello scambio emozionale, è possibile pervenire ad un cambiamento anche spettacolare della situazione, permettendo alla donna di abbandonare quel comportamento, che risulta disfunzionale all’ interno della coppia, ma funzionale al mantenimento del suo equilibrio emotivo con la figura paterna. Potrebbe ad esempio configurarsi come il tentativo di un uomo adulto che non riesce ad investire emotivamente sul suo rapporto di coppia, poichè ancora legato fusionalmente alla propria madre, di esperire la sua potenza sessuale, che gli risulta difficile manifestare con la moglie, con la quale il rapporto di intimità, richiama in qualche modo quello con la propria madre. In questo caso lavorare sullo svincolo emotivo del figlio dalla madre, può avere ricadute molto positive sulla sessualità della coppia, portando ad un abbandono del comportamento infedele.

In questi due casi sopra rappresentati, una lettura limitata alla sola coppia, non ci avrebbe permesso di creare quelle connessioni che hanno dato un senso al “sintomo”.

Il tradimento sessuale, non è l’ unica forma di tradimento che è possibile sperimentare all’ interno della coppia, in quanto le alleanze  e le coalizioni di uno dei partner con un membro della rispettiva famiglia d’origine, possono generare nell’altro partner, un vissuto di rabbia e sofferenza, a volte maggiore del tradimento sessuale stesso, probabilmente perché quest’ultimo è culturalmente più accettato dell’ altro.

Il tradimento visto in ottica sistemica, può quindi assumere differenti significati: può avere una funzione antidepressiva, di rivalsa, può rappresentare una conferma della propria identità sessuale, può essere la compensazione di relazioni passate, può riequilibrare il gioco di alleanze e coalizioni nel sistema della famiglia allargata.

Centrale nell’ intervento terapeutico con le coppie, diviene quindi la possibilità di dare alla sofferenza dei partner un significato che trascende la coppia stessa, e che ha a che fare con l’ aspetto proiettivo: al partner attribuiamo sentimenti emozioni e percezione che hanno a che fare con le nostre relazioni presenti e passate. I partner vengono in terapia con un’idea degli eventi che ha a che vedere con la relazione duale, il compito del terapeuta quello di “perturbare” il sistema, permettendo ai partner di vedersi inseriti in una rete di relazioni più grande, che dìa significato alle proiezioni che reciprocamente ricadono sul coniuge, utilizzando il veicolo delle emozioni, strumento principale per accedere al cambiamento di premesse della coppia.

L’obiettivo è quindi ritrovare un canale comunicativo tra i due partner che sia principalmente emotivo e che permetta ad ognuno di riconoscere la sofferenza portata dal compagno, come appartenente alla sua storia personale, riconnetterla alla storia di ognuno.

Questo spesso permette ad entrambi i partner di ritrovare un canale di comunicazione fatto di reciproca empatia, in cui a cambiare sono le premesse su cui si fonda il rapporto, che prima non erano messe in discussione.

Dott.ssa Angela Marchetti Psicologa Psicoterapeuta Psicotraumatologa